Il Progetto Migranti è un’iniziativa, promossa dalla Commissione per la Cooperazione internazionale di Acri, che ha l’obiettivo di contribuire a fornire una risposta concreta alle criticità connesse ai flussi migratori che interessano il territorio italiano. Si realizza grazie a una partnership di 14 Fondazioni di origine bancaria e 12 organizzazioni del Terzo settore e Ong, per portare avanti interventi su tre linee: consolidamento del meccanismo dei corridoi umanitari; sostegno ad attività di assistenza sanitaria e giuridica a migranti giunti da poco o in fase di passaggio; supporto alle attività di soccorso in mare. A loro volta, per realizzare i progetti, le organizzazioni partecipanti attivano una fitta rete di quasi 50 altri, partner pubblici e privati, sui territori di accoglienza.
In ragione delle risorse disponibili e della quantità di persone che intende raggiungere, il Progetto Migranti non ha la pretesa di risolvere il problema connesso al fenomeno migratorio ma, come sempre accadde nell’attività delle Fondazioni, ha l’ambizione di sperimentare e consolidare alcune buone pratiche realizzate dal Privato sociale, che possano indicare al Pubblico possibili strade da percorrere, replicare ed estendere su scala più ampia.
Leggi gli articoli del reportage “Una via sicura”, realizzato da Redattore Sociale in collaborazione con Acri.
Fondazione Con il Sud
Fondazione Compagnia di San Paolo
Fondazione Cariplo
Fondazione Cariparma
Fondazione Carispezia
Fondazione CR Lucca
Fondazione di Sardegna
Fondazione CR Fabriano
Fondazione Varrone
Fondazione CR Bolzano
Fondazione CR Imola
Fondazione Banco Napoli
Fondazione Sicilia
Fondazione CR Padova e Rovigo
Intersos, Caritas Italiana
Comunità di Sant’Egidio
Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia
Rainbow for Africa
Diaconia Valdese
Caritas Intemelia
Danish Refugee Council
Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli (Ipsia)
Jesuit Refugee Service (JRS)
SOS Mediterranée
ResQ – People Saving People
Guarda i video degli eventi sul Progetto migranti
Il Progetto Migranti prevede 8 interventi, divisi su tre linee di azione:
Consolidamento del meccanismo dei corridoi umanitari
Corridoi Umanitari, accoglienza e integrazione per i profughi in Grecia – Comunità di Sant’Egidio
Il progetto prevede di realizzare percorsi di accoglienza e integrazione per 50 profughi che giungeranno in Italia attraverso i Corridoi umanitari dalla Grecia, gestiti dalla Comunità di Sant’Egidio. Si inizierà con una missione preparatoria per incontrare e selezionare i beneficiari. Quindi, si passerà alla preparazione e all’organizzazione dei viaggi sicuri in Italia. I profughi giunti nel nostro Paese saranno accolti presso appartamenti diffusi, riceveranno beni e servizi di prima necessità, come vestiario e alimenti, buoni spesa, scheda trasporti pubblici, ricariche telefoniche, buoni vestiario. Saranno, inoltre, accompagnati nel disbrigo di tutte le pratiche amministrative e legali riguardo le procedure di regolarizzazione della presenza in Italia. Beneficeranno costantemente di assistenza medica e legale. In seguito, parteciperanno a percorsi di integrazione e verso l’autonomia: corsi per il miglioramento delle competenze linguistiche e culturali, formazione per l’inserimento lavorativo al fine di garantire il raggiungimento dell’autonomia socio-economica.
Corridoi umanitari – La nuova frontiera dell’accoglienza – Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia
Il progetto prevede l’accoglienza per un anno di 40 migranti provenienti dai progetti dei corridoi umanitari dalla Libia implementati dalla Federazione delle Chiese Evangeliche. FCEI individuerà i partecipanti tra i richiedenti asilo già registrati presso l’Unhcr, presenti nei centri di detenzione, che hanno necessità immediata di protezione: persone che hanno particolari necessità sanitarie e psicologiche. Una volta arrivati in Italia, i migranti saranno accolti presso la “Casa delle Culture” di Scicli (Ragusa), una struttura inaugurata nel 2014 con il sostegno della comunità metodista locale, e appositamente dedicata a quei migranti che, in ragione della loro vulnerabilità, hanno necessità di un luogo protetto. Oltre a garantire l’accoglienza, la Casa offre ai propri ospiti orientamento e formazione e promuove sul territorio programmi sociali e interculturali aperti alla popolazione locale, con lo scopo di diffondere una “cultura dell’integrazione” in tutto lo sciclitano. Con gli ospiti vengono avviati percorsi di empowerment e di accompagnamento, verso la loro piena autonomia socioeconomica, sono inoltre supportati nell’iter per il riconoscimento della richiesta di asilo, nell’ottenimento del permesso di soggiorno, e inseriti in percorsi di integrazione attraverso corsi di lingua italiana.
Unicore 3.0 “University Corridors for Refugees” Caritas Italiana
Il progetto si inserisce nel programma “Corridoi Universitari”, che prevede il rilascio di visti di ingresso per motivi di studio a studenti titolari di protezione internazionale in Etiopia. Il progetto prevede di portare in Italia 43 studenti, che verranno accolti da 24 Università in tutta la Penisola. I beneficiari del programma arriveranno in Italia tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2021, per potersi immatricolare presso le Università. Il viaggio verrà organizzato da Caritas Italiana in stretto rispetto della normativa vigente per la prevenzione del contagio Covid-19. Una volta in Italia, gli studenti verranno iscritti alle Università, presso la facoltà scelta, e ospitati per lo più negli alloggi/studentati universitari o in alloggi messi a disposizione dalle Caritas diocesane. Le Università si occuperanno dell’inserimento dei beneficiari nel contesto universitario e nel percorso di studi sostenendo i costi di vitto, alloggio e borsa di studio per gli studenti. Ciascuno studente riceverà un computer portatile, parteciperà a un corso intensivo di lingua italiana e potrà accedere a un servizio di consulenza etno-psicologica per eventuali vulnerabilità collegate all’esperienza migratoria.
Pagella in tasca – Canali di studio per minori rifugiati non accompagnati – Intersos
Il progetto mira a promuovere l’ingresso in Italia con un visto per studio non universitario di 35 minori non accompagnati rifugiati in Niger, a supportarne l’accoglienza in Italia attraverso l’affidamento familiare e ad accompagnarli nel loro percorso di studio e di inclusione sociale, con il sostegno delle famiglie affidatarie, dei tutori volontari e delle comunità locali. I minori non accompagnati sono attualmente esclusi dalla maggior parte dei programmi di “resettlement”, perché il loro trasferimento e accoglienza sono decisamente più complessi rispetto a quelli degli adulti e dei nuclei familiari. I minori saranno individuati dallo staff Intersos che gestisce le attività di protezione e istruzione nei campi in Niger, in collaborazione con Unhcr. Il principale criterio di selezione sarà la motivazione allo studio, valutata sulla base di diversi colloqui e dei dati sulla frequenza alle attività educative. Per ciascuno sarà presentata all’Ambasciata italiana la richiesta di visto per studio. Una volta giunti in Italia, dopo un breve periodo in una struttura dedicata, i minori verranno affidati alle famiglie, selezionate dai servizi sociali del Comune. Il progetto prevede per ciascun minore una borsa di studio di 550 euro al mese per 12 mesi, che verrà erogata alla famiglia affidataria a copertura dei costi di sostentamento dei minori. È inoltre previsto, soprattutto nella prima fase dell’accoglienza, un supporto ai minori e alle famiglie affidatarie da parte di un educatore e di un mediatore culturale, nonché una consulenza psicologica e legale ove necessario. Leggi di più
Sostegno ad attività di assistenza sanitaria e giuridica a migranti giunti da poco o in fase di passaggio
D(i)ritti al confine – Danish Refugee Council (ente capofila), Rainbow for Africa, Commissione Sinodale per la Diaconia, Caritas Intemelia
Il progetto interviene in tre aree dove si concentrano i migranti in transito: Trieste (in entrata dai Balcani), Ventimiglia e Oulx (in uscita verso la Francia) e mira a rafforzare e strutturare la risposta umanitaria lungo i confini settentrionali, tramite azioni dedicate nell’ambito dei bisogni primari, dell’assistenza sanitaria e dell’orientamento socio-legale, al fine di fornire un aiuto diretto alle persone migranti e rifugiate che, in fuga dal loro paese d’origine, alle frontiere si trovano nuovamente in situazioni di crisi ed emarginazione. La rete valorizza le expertise sul campo, per costruire una risposta integrata per le persone in transito in sinergia con i servizi territoriali, per aumentare la capacità di far fronte ai bisogni primari, facilitare l’accesso alle informazioni e alle procedure di tutela legale per persone migranti e rifugiate, incluse le persone con vulnerabilità, minori non accompagnati, famiglie, vittime di tratta, donne sole.
Sostegno psico-sociale e assistenza umanitaria ai migranti in Bosnia Erzegovina – Istituto pace sviluppo innovazione Acli (Ipsia), Jesuit Refugee Service (JRS)
Obiettivo del progetto è migliorare la qualità della vita per i migranti in transito in Bosnia Erzegovina, attraverso azioni complementari di assistenza psico-sociale e materiale che vengano svolte all’interno e fuori dai centri di accoglienza. IPSIA si occuperà della componente psico-sociale all’interno dei TRC (Temporary Reception Centre), in particolare il campo di Lipa. JRS della componente umanitaria per le persone in transito nelle zone in cui è autorizzata a operare. Agendo sia nei contesti ufficiali di accoglienza sia nelle aree lungo il confine e nei cosiddetti “jungle camps”, il progetto intende intercettare un ampio target di beneficiari, che tra l’altro nel corso dell’anno va a fondersi e mischiarsi. Da una parte chi sta nei 33 campi prima o poi uscirà per tentare di passare il confine, dall’altra per l’inverno o le violenze subite o la mancanza di soldi, chi sta fuori dai campi andrà nei TRC.
Supporto alle attività di soccorso in mare
SOS dal Mediterraneo – #TogetHerForRescue – SOS Mediterranée Italia
Il progetto è volto a co-finanziare le operazioni di soccorso in mare di SOS Mediterranée, che saranno realizzate nel 2021 attraverso la nave Ocean Viking, allo scopo di ridurre il numero di morti e dispersi nel Mediterraneo centrale. Il progetto mira a coprire tutte le aree di intervento in cui opera l’organizzazione: dal salvataggio in mare, all’assistenza a bordo, fino al lavoro di testimonianza a terra finalizzato a veicolare una corretta informazione e a sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma del Mediterraneo. Nel dettaglio, le operazioni di soccorso si articolano in diverse attività: ricerca e avvistamento di imbarcazioni a rischio; salvataggio dei naufraghi e messa in sicurezza a bordo della nave; presa in carico e cura medica dei naufraghi; coordinamento con le autorità competenti e sbarco in un porto sicuro; raccolta di testimonianze.
ResQ – People Saving People
Il Progetto prevede due attività complementari. Innanzitutto “Attività in mare”. Con un team di professionisti e volontari per prestare soccorso e raccogliere testimonianze su quanto accade a poche miglia dalle nostre coste, è prevista una nave di circa 40 metri, con un equipaggio di 10 persone e 9 tra medici e infermieri, soccorritori, mediatori, giornalisti e fotografi. Inoltre, due gommoni veloci per assicurare gli avvicinamenti alle imbarcazioni in difficoltà e il salvataggio dei migranti. Inoltre, sono previste “Attività a terra”, per informare, costantemente, l’opinione pubblica attraverso i media, le scuole e incontri pubblici. Il progetto intende contribuire a creare una società più consapevole, rispettosa dei Diritti Umani e accogliente. Leggi di più