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Il Presidente dell’ACRI, Giuseppe Guzzetti
“Quest’anno celebriamo la Giornata Mondiale del Risparmio in un contesto internazionale che definire difficile e complesso può sembrare riduttivo…e tra due mesi arriva l’euro! …In tema di euro il curriculum delle banche italiane propone qualche esame già brillantemente superato, come ad esempio quello sostenuto all’inizio del 1999 quando l’euro fu introdotto quale moneta virtuale. L’abilità dimostrata in quell’occasione, ampiamente riconosciuta in Italia e all’estero, rappresenta sicuramente un’incoraggiante credenziale per l’appuntamento del prossimo gennaio”.
Intervento integrale del Presidente Guzzetti
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Il Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio
“La solidità patrimoniale del sistema bancario e la sua efficienza costituiscono elementi essenziali a sostegno di una nuova fase di sviluppo. Nella realizzazione dei nuovi assetti un ruolo determinante è stato svolto dalle Fondazioni. Le loro competenze potranno essere meglio precisate, in relazione al rafforzamento del decentramento territoriale, enfatizzando la funzione di utilità sociale e circoscrivendo, in rigorosa coerenza e con le forme più adeguate, il rapporto con il sistema bancario”.
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Il Presidente dell’ABI, Maurizio Sella
“Le profonde trasformazioni delle preferenze della clientela non mutano l’intrinseca valenza del risparmio. Esso va protetto e tutelato sia quando assume la semplice connotazione di libretto di deposito sia quando si affida ai più sofisticati strumenti di investimento. La maggiore propensione delle famiglie verso attività più rischiose ma con rendimenti potenzialmente più elevati e la crescente attenzione verso strumenti finanziari che incorporano anche componenti di tipo assicurativo sono fenomeni che vanno guardati con favore, nel segno di una crescente, se non raggiunta, maturità e consapevolezza”.
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Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti
“L’Euro è una moneta a base molto ampia; e quindi molto stabile. Le due facce della moneta sono, da una parte la stabilità, dall’altra parte la competitività… Io vedo due essenziali, differenziali competitivi del nostro verso gli altri paesi: uno positivo, uno negativo. Quello positivo è certamente costituito dall’alta quantità di risparmio, uno stock molto elevato. Uno in parte negativo o critico è costituito dalla problematica canalizzazione del risparmio verso gli investimenti produttivi. E questo elemento critico credo dipenda essenzialmente da due ragioni: una connessa alla costituzione economica materiale del paese, una connessa alla sua struttura sociale”.
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