Il Comitato esecutivo di Acri ha approvato il Ventinovesimo Rapporto annuale, che presenta i dati aggregati dai bilanci 2023 delle Fondazioni di origine bancaria. Il documento è scaricabile dal sito www.acri.it/rapporto_annuale.
Questi i dati principali contenuti nel Rapporto, riferiti al complesso dei bilanci 2023 delle 86 Fondazioni di origine bancaria italiane:
- patrimonio contabile complessivo 41,2 miliardi di euro (+1,5%);
- proventi complessivi 2.010,3 milioni di euro (+41,1%);
- redditività lorda del patrimonio 4,9% (era il 3,5% nel 2022);
- avanzo di esercizio 1.313,9 milioni di euro (+45%);
- attività erogativa 1.047,5 milioni di euro (+8,9%), miglior risultato degli ultimi 12 anni;
- erogazioni destinate al welfare 360,5 milioni di euro (34,4% del totale);
- iniziative finanziate 21.981;
- importo medio 47.654 euro.
L’attenta politica di diversificazione del patrimonio perseguita dalle Fondazioni in questi anni – ha dichiarato Giovanni Azzone, presidente di Acri -, le ha preservate da un’eccessiva erraticità dei mercati e ha permesso loro di garantire la continuità della loro azione. Tutto questo ha prodotto un impatto positivo anche sull’attività erogativa delle Fondazioni che, nel 2023, è tornata complessivamente a superare la soglia del miliardo di euro erogati, il miglior risultato degli ultimi 12 anni. Le Fondazioni di origine bancaria stanno confermando la loro modalità di approccio bifocale: da un lato, contribuiscono a rispondere alle emergenze, dall’altro, mettono a disposizione le loro competenze progettuali, i loro ingenti patrimoni e il loro sistema di relazioni, per collaborare con chi è impegnato a immaginare un futuro sostenibile e inclusivo per tutti».
Il Rapporto annuale delle Fondazioni, curato da Acri, contiene al suo interno anche due contributi esterni: “L’asset allocation delle Fondazioni di origine bancaria”, a cura di MondoInstitutional, e “I percorsi dello sviluppo di comunità”, a cura di Michele Bianchi.
Patrimonio e gestione economica
Dal Ventinovesimo Rapporto annuale emerge che, al 31 dicembre 2023, le Fondazioni di origine bancaria detengono un patrimonio contabile di 41.190 milioni di euro, pari all’85% del passivo di bilancio, in aumento di circa 623,5 milioni di euro (+1,5%) rispetto al 2022.
L’attivo delle Fondazioni ammonta a poco più di 48,5 miliardi di euro, in crescita (+2%) rispetto a fine 2022 (era pari a 47,6 miliardi). La struttura generale delle attività è analoga a quella degli anni precedenti: le attività materiali incidono per il 4,6% e le attività finanziarie (includendo i crediti finanziari e le disponibilità liquide) per il 95,4% sul totale attivo, dati che ricalcano quelli del 2022. Anche il totale delle attività finanziarie cresce per circa 981,5 milioni di euro, ammontando, fra immobilizzate e non immobilizzate, a 44,6 miliardi di euro (erano 43,7 miliardi nel 2022).
Gli investimenti correlati alla missione (MRI), sulla base della rilevazione sui bilanci del 2022, si attestano complessivamente a 4.645 milioni di euro, rappresentando il 9,8% del totale attivo e l’11,4% del patrimonio (incidenze che restano pressoché invariate rispetto al 2021). Lo Sviluppo locale resta il settore in cui le Fondazioni canalizzano la maggior parte delle risorse, incidendo per l’83% sul totale degli investimenti.
Dal punto di vista economico, l’esercizio 2023 ha registrato una crescita generalizzata proventi, il cui totale si attesta a 2.010,3 milioni di euro, il 41,1% in più rispetto al 2022.
Dall’esame delle tipologie di ricavo, si rileva che, nel 2023, i dividendi sono pari a 1.522,3 milioni di euro (+22,5% rispetto al 2022): di cui 944,7 milioni da partecipazioni bancarie (47% sul totale dei proventi) e 577,6 milioni da partecipazioni non bancarie (28,7% sul totale dei proventi). Seguono: gestione degli strumenti finanziari (305,3 milioni, 15,2%) gestioni patrimoniali (104,5 milioni di euro, 5,2%), altri proventi ordinari di natura non finanziaria e straordinari (78,2 milioni, 3,9%).
L’evoluzione del processo di dismissioni delle partecipazioni nelle banche conferitarie, iniziato nei primi anni ‘90, quando le Fondazioni detenevano la totalità del pacchetto azionario delle banche partecipate, ha portato, a dicembre 2023, alla situazione per cui l’83% delle Fondazioni ha una partecipazione inferiore al 5% (38 non detengono più alcuna partecipazione, 35 hanno una partecipazione inferiore al 5%). Solo 9 Fondazioni hanno una partecipazione tra il 5 e il 50%, 4 hanno una partecipazione superiore al 50% (nel rispetto della normativa, che prevede una deroga in tema di controllo a favore delle Fondazioni di piccola dimensione e di quelle con sede nelle regioni a statuto speciale).
La redditività lorda del patrimonio delle Fondazioni per il 2023 si attesta al 4,9%, rispetto al 3,5% del 2022. Se si considera l’andamento della redditività del patrimonio e delle sue componenti principali su un orizzonte temporale di lungo periodo (2000-2023), appare evidente l’impatto delle varie crisi finanziarie che si sono succedute e come finora le Fondazioni siano riuscite a farvi fronte. La redditività lorda media ponderata del patrimonio in questo lungo arco temporale è stata pari al 4,8% medio annuo, che risulta particolarmente significativa, soprattutto se la si confronta con altri indicatori di riferimento nazionali e globali.
Per quanto riguarda gli oneri di gestione, nel 2023 si attestano su 92,7 milioni di euro; si registra un’inversione del trend di riduzione degli ultimi anni, da attribuire per il 95% non a spese operative, bensì ad accantonamenti prudenziali relativi a contenziosi di carattere fiscale.
L’avanzo di esercizio relativo al 2023 è stato pari a 1.313,9 milioni di euro, corrispondente al 3,2% del patrimonio medio di periodo, segnando una crescita del 45% rispetto al 2022; la sua incidenza sul totale dei proventi scende a 65,4% (era 63,6% nel 2022).
Relativamente alle destinazioni dell’avanzo di esercizio, il 68,2% è stato destinato all’attività istituzionale (896,1 milioni di euro rispetto ai 680,8 milioni di euro dell’esercizio precedente), comprendendo anche gli stanziamenti ai fondi per l’attività futura; il 31,8% è andato in accantonamento alle riserve patrimoniali (includendo anche gli accantonamenti per la copertura di disavanzi pregressi per 30,7 milioni di euro), quest’ultima voce è raddoppiata rispetto all’anno precedente (417,8 milioni nel 2023, 225,8 milioni nel 2022).
Per quanto riguarda l’aspetto tributario, sommando imposte a bilancio e alla fonte, il carico fiscale per le Fondazioni nel 2023 ha raggiunto 248 milioni di euro. Questo dato, cresciuto nell’ultimo decennio a causa di un progressivo inasprimento fiscale, è stato parzialmente mitigato da un’inversione di tendenza con la legge n. 178 del 2020 (art. 1, commi 44-47), che ha introdotto una riduzione dell’imponibile sui dividendi al 50%. Il risparmio d’imposta prodotto – nel 2023 è stato pari a circa 178,2 milioni di euro – viene accantonato dalle Fondazioni in un apposito fondo, destinato all’attività erogativa.
Attività istituzionale
L’attività erogativa delle Fondazioni di origine bancaria nel 2023 è stata pari a 1.047,5 milioni di euro, in aumento dell’8,9% rispetto all’anno precedente; è il miglior risultato negli ultimi 12 anni. Il numero delle iniziative finanziate nel 2023 è stato 21.981 (in linea con lo scorso anno), con un importo medio di 47.654 euro (45.171 euro nel 2022).
In linea con gli esercizi precedenti, le erogazioni annuali risultano nettamente prevalenti (89,5%) rispetto a quelle pluriennali (10,5%).
Quanto all’importo della singola iniziativa, in linea con il quadro rilevato negli anni precedenti, le erogazioni annuali di importo superiore a 500mila euro assorbono il 46,8% del totale erogato, quelle tra 100 e 500mila il 24,8%, quelle tra 5 e 100mila il 26,1%, quelle fino a 5mila euro assorbono il 2,4% del totale. Quest’ultimo dato, per quanto marginale, evidenzia l’attenzione delle Fondazioni anche alle piccole iniziative del Terzo settore, che sono comunque in grado di concorrere in modo non trascurabile all’animazione e al benessere delle comunità di riferimento.
Quanto alle organizzazioni beneficiarie dei contributi: l’81,7% delle risorse erogate sono destinate a soggetti privati senza scopo di lucro, il 18,3% vanno a soggetti pubblici.
In merito alla distribuzione percentuale delle erogazioni in relazione all’origine si rileva che oltre i 2/3 sono assegnati dalle Fondazioni su obiettivi prefissati (25,5% tramite bando, 40,8% progetti propri), solo il 33,7% sono in risposta a progetti presentati da terzi. Dieci anni fa questa ripartizione era specularmente opposta e le erogazioni su progetti di terzi erano il 59,9%. Questo dato evidenzia una tendenza delle Fondazioni a individuare precise strategie di intervento, selezionando lo strumento più adeguato (progetto proprio, bando, sostegno a richieste).
Per quanto riguarda la distribuzione delle erogazioni per settore di intervento, nel 2023 si confermano i sette settori da sempre prioritari. Esaminando più dettagliatamente gli importi deliberati in ciascun settore, Arte, Attività e Beni culturali assorbe la quota più alta delle risorse, 251,2 milioni di euro (il 24% delle erogazioni totali). Seguono: Volontariato, Filantropia e Beneficenza, a cui sono stati destinati 152,1 milioni di euro (14,5% del totale); Educazione, Istruzione e Formazione a cui vanno 115,8 milioni (11,1%); Ricerca e Sviluppo con un importo di 101,3 milioni di euro (9,7%); Sviluppo locale con 90,6 milioni di euro (8,7%); Assistenza sociale con 84,9 milioni di euro (8,1%); Salute pubblica con 54,2 milioni di euro (il 5,2% del totale). I restanti settori, che insieme rappresentano il 4,2% sul totale degli importi erogati, ricevono complessivamente 44,5 milioni di euro.
Merita una riflessione differenziata il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che pesa il 6,6% sul totale delle erogazioni, ma non viene considerato nella precedente graduatoria perché linea di intervento “intersettoriale”, che incide su diversi settori. Alla fine del 2023, dopo sette anni di attività, il Fondo, tramite l’impresa sociale Con i Bambini, soggetto attuatore individuato da Acri e partecipato al 100% da Fondazione Con il Sud, assegnando contributi per circa 425 milioni di euro, ha sostenuto 687 iniziative, coinvolgendo oltre 9.000 tra organizzazioni pubbliche e private, raggiungendo più di 500.000 minori svantaggiati in tutto il Paese.
Dunque, nel 2023 il welfare – che raccoglie i settori Volontariato, Assistenza sociale e Salute pubblica – ha ricevuto in totale 291,2 milioni di euro; risorse queste a cui vanno sommati 69,2 milioni di euro specificatamente indirizzati nel 2023 da 67 Fondazioni associate ad Acri al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La quota complessiva per il welfare tocca così i 360,5 milioni: il 34,4% del totale erogazioni.
Nel corso del 2023, inoltre, è proseguita l’attività del Fondo per la Repubblica Digitale, destinato a selezionare e finanziare progetti innovativi in grado di intercettare i bisogni di competenze digitali e di creare un concreto miglioramento delle condizioni lavorative delle persone coinvolte. Il Fondo, il cui sviluppo interesserà il quinquennio 2022-2026, dovrebbe raccogliere risorse pari a circa 350 milioni di euro da parte delle Fondazioni di origine bancarie, assistite da un apposito credito d’imposta pari, mediamente, a circa il 70%. Dall’avvio, sino al dicembre 2023, l’omonima Impresa sociale – creata e interamente partecipata da Acri – ha pubblicato, a valere sulle risorse del Fondo, quattro bandi e assegnato risorse a 75 progettualità per complessivi 34,5 milioni di euro, che saranno destinati a formare circa 13.200 beneficiari.
Nel 2023 sono proseguite le partnership di sistema, ovvero quei progetti a valenza nazionale, promossi in ambito Acri, e realizzati in partenariati di gruppi di Fondazioni. Tra questi, oltre ai Fondi citati, ci sono: Fondazione Con il Sud, per promuovere l’attivazione della società civile del Mezzogiorno, Ager e Filiera Futura, per la ricerca e l’innovazione nel settore agro-alimentare, Progetto Migranti, che sostiene l’azione di organizzazioni del Terzo settore e Ong che si occupano dell’emergenza migratoria, Per Aspera ad Astra, che attiva percorsi di formazione ai mestieri del teatro negli istituti di pena, R’Accolte dedicato al patrimonio di quasi 16mila opere delle collezioni artistiche delle Fondazioni.
Struttura operativa
A fine 2023 gli occupati nelle Fondazioni erano 1.036, con una spesa complessiva di 77,8 milioni di euro (+4,7% rispetto al 2022). Il 93% delle risorse umane delle Fondazioni è costituito da personale in organico, impiegato a tempo pieno nell’80% dei casi. Riguardo alla presenza di genere, il personale femminile si attesta al 60% del totale degli occupati. Anche nel 2023, l’alto grado di scolarizzazione del personale viene confermato: il 74% degli occupati è laureato.
Il comunicato stampa è scaricabile qui: Rapporto Fondazioni
Il Rapporto è scaricabile dal sito Acri al link: https://www.acri.it/rapporto_annuale