Questa mattina presso la Sala del Cenacolo – Complesso di Vicolo Valdina della Camera dei Deputati, si è svolto l’incontro “Italia comunità digitale. I lavori del futuro”. L’appuntamento è stato organizzato dalla Consulta delle Fondazioni del Lazio, in collaborazione con Acri e Fondo per la Repubblica Digitale Impresa Sociale, per riflettere sull’impatto che la transizione digitale sta avendo sul mondo del lavoro, di oggi e di domani.
Sono intervenuti l’on. Paolo Trancassini, Questore della Camera dei Deputati, Gabriella Sarracco, Presidente Consulta delle Fondazioni del Lazio, Giovanni Azzone, Presidente Acri, Maria Ida Germontani, già Senatrice della Repubblica; Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy Google Italy; Cristina Pozzi, co-Fondatrice e CEO Edulia; Luigi Capello, Ceo Zest; Giovanni Fosti, Presidente Fondo per la Repubblica Digitale Impresa Sociale; Shalini Kurapati, Ad Clearbox AI; Daria Perrotta, Presidente Comitato di indirizzo strategico Fondo per la Repubblica Digitale Impresa Sociale. La moderazione è stata curata da Giorgio Zanchini, giornalista Rai Radio 1.
Per Giovanni Azzone, presidente di Acri «Oggi si chiude un viaggio che ha toccato diversi territori del nostro Paese. L’abbiamo chiamato “Italia comunità digitale”, perché siamo convinti che di fronte alla transizione digitale, la vera sfida sia riuscire a non aggravare le disuguaglianze esistenti, ma, al contrario, a creare nuove opportunità per tutti. Per i ragazzi che rischiano di abbandonare la scuola e per i Neet che non studiano e non lavorano per le organizzazioni del Terzo settore, per favorire la competitività territoriale e diffondere l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. In questa partita, le Fondazioni di origine bancaria possono contribuire a fare in modo che le nuove competenze necessarie per entrare e rimanere competitivi nel mondo del lavoro siano veramente alla portata di tutti. Il Fondo per la Repubblica Digitale è un positivo caso di partenariato Pubblico-Privato sociale che va proprio in questa direzione».
«Anche le Fondazioni di origine bancaria del Lazio partecipano all’iniziativa nazionale Fondo per la Repubblica Digitale, promossa da Acri, perché la trasformazione digitale in atto già oggi sta impattando profondamente sul mondo del lavoro e in maniera estremamente rapida lo farà ancora nei prossimi anni. C’è quindi un bisogno impellente di nuove competenze: tanto per chi deve ancora entrare nel mondo del lavoro, quanto per chi è già attivo e necessita di aggiornarsi. A questa nuova domanda di formazione non tutti saranno in grado di rispondere autonomamente. Come Fondazioni di origine bancaria abbiamo avvertito la responsabilità di dover aiutare chi rischia di rimanere escluso da questa trasformazione. Per questo aderiamo, insieme alle Fondazioni di tutta Italia, al Fondo per la Repubblica Digitale: che sta mettendo in campo un vasto programma di corsi gratuiti volti a offrire le competenze digitali indispensabili per il mondo del lavoro di oggi e di domani» dichiara Gabriella Sarracco, presidente della Consulta tra le Fondazioni del Lazio e della Fondazione Cariciv.
Per Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: «Con l’appuntamento di questa mattina a Roma dedicato ai lavori del futuro, si conclude il primo ciclo di eventi organizzati in collaborazione con il Fondo, nato da un partenariato tra Governo e Fondazioni di origine bancaria. Il Fondo vuole accrescere le competenze digitali di base e avanzate per non lasciare indietro nessuno e realizzare una società più giusta ed equa. Nei prossimi mesi e anni proseguiremo a pubblicare bandi, selezionare e sostenere progetti e creare contenuti di valore per tutti».
L’evento fa parte di “Italia Comunità Digitale”, un ciclo di otto appuntamenti organizzati dalle Associazioni e Consulte territoriali di Fondazioni, in collaborazione con Acri e Fondo per la Repubblica Digitale Impresa Sociale pensati per stimolare il dibattito sul tema delle opportunità e dei rischi connessi alla transizione digitale e al ruolo che le Fondazioni di origine bancaria svolgono sui territori, anche tramite il Fondo per la Repubblica Digitale.