Che impatto avrà l’IA sulla nostra società e quali strategie si potranno mettere in campo per realizzare una transizione digitale inclusiva? Su questo tema si sono confrontati oggi, alle OGR di Torino, i partecipanti all’incontro “Italia comunità digitale. Intelligenza Artificiale e nuove competenze”, organizzato dalla Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria e promosso da Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Dopo i saluti di Marco Gilli, Presidente della Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria e Presidente di Compagnia di San Paolo, di Giovanni Azzone, Presidente Acri e di Chiara Foglietta, Assessora all’innovazione del Comune di Torino, sono intervenuti: Barbara Caputo, Direttrice AI-Hub del Politecnico di Torino e presidentessa Focoos AI; Fabio Ciravegna, Professore ordinario Dipartimento di Informatica Università degli Studi di Torino; Giovanni Fosti, Presidente Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale; Emanuela Girardi, Presidente PopAI; Giorgio Metta, Direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT); Fabio Pammolli, Presidente AI4industry – Fondazione per l’Intelligenza Artificiale; Valeria Sandei, Amministratore delegato di Almawave; Alessandro Vespignani, Presidente Fondazione ISI. L’incontro sarà moderato dal giornalista Andrea Signorelli.
Solo il 5 per cento delle imprese italiane fa uso di tecnologie di Intelligenza Artificiale, contro l’8 per cento della media Ue e l’11 per cento della Germania. Più di 8 imprese italiane su 10 ne percepiscono le potenzialità, ma molte segnalano la mancanza di competenze e gli alti costi. Un altro problema comune a tutta la Ue è la carenza di professionisti ICT. In Italia questi ultimi rappresentano il 3,9 per cento degli occupati, con un livello e una crescita inferiori rispetto alle altre maggiori economie europee. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto Istat 2024 (La situazione del Paese) dello scorso maggio. Inoltre, secondo il Future of Jobs Report 2023 del World Economic Forum i posti di lavoro in più rapida crescita sono quelli riservati agli specialisti dell’Intelligenza Artificiale e dell’apprendimento automatico, agli specialisti della sostenibilità, agli analisti di business intelligence e infine agli specialisti della sicurezza informatica.
“La nuova stagione dell’Intelligenza Artificiale è al centro di una rapida transizione tecnologica, che oltre alle implicazioni di carattere economico, avrà soprattutto un impatto di ordine sociale e culturale. Una transizione che comporterà certamente alcune criticità, ma anche significative opportunità di crescita in settori in cui le nostre fondazioni possono dare un contributo importante. Penso a progetti pilota nel settore della salute, della formazione, ed in altri ambiti sociali e culturali rilevanti, che siano avviati dalle Fondazioni in partnership con le istituzioni del territorio, rigorosamente valutati con criteri oggettivi e, se efficaci, replicati su scala più ampia. Un’ulteriore opportunità è poi rappresentata dalla presenza sul nostro territorio dell’Istituto Nazionale di Intelligenza Artificiale AI4Industry e dell’Istituto Italiano di Tecnologia. In coordinamento tra loro ed in sinergia con gli Atenei, AI4Industry e IIT potranno costituire un’area di elevate competenze in ambito AI, capace di attrarre qualificati investimenti nel Paese” dichiara Marco Gilli, Presidente Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria e Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Per Giovanni Fosti, presidente del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale: “L’IA, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono una grande opportunità di cambiamento e crescita per il nostro Paese. È necessario, per cogliere questa opportunità, lavorare affinché il maggior numero di persone abbia l’opportunità di accrescere le proprie competenze digitali necessarie per attraversare e governare la transizione digitale in modo più equo e inclusivo. Con il Fondo ci impegniamo per costruire nuove alleanze e ripensare insieme – pubblico, privato, terzo settore, operatori – un modo nuovo per attivare una maggiore coesione sociale e non lasciare indietro nessuno. Impegnarsi in questa direzione è un contributo per realizzare una società più giusta ed è, allo stesso tempo, una strategia per sviluppare delle competenze necessarie per il futuro del Paese”.
L’evento fa parte di “Italia Comunità Digitale”, un ciclo di otto appuntamenti organizzati dalle Associazioni e Consulte territoriali di Fondazioni, in collaborazione con Acri e Fondo per la Repubblica Digitale Impresa Sociale pensati per stimolare il dibattito sul tema delle opportunità e dei rischi connessi alla transizione digitale e al ruolo che le Fondazioni di origine bancaria svolgono sui territori, anche tramite il Fondo per la Repubblica Digitale.