Sono otto i progetti individuati grazie al nuovo bando “Crescere è un lavoro” lanciato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e JPMorgan Chase, con la collaborazione di Fondazione Con il Sud, per un importo complessivo di tre milioni euro a sostegno di progetti di orientamento a beneficio di adolescenti di età compresa tra 14 e 19 anni, in condizioni di povertà educativa e disagio. Il bando raccoglie iniziative volte a migliorare il sistema di orientamento e la transizione dalla scuola al mondo del lavoro o al grado superiore di istruzione e la sua efficacia nel supportare gli studenti in condizione di esclusione sociale nel prendere decisioni informate e consapevoli sul proprio futuro. I progetti proposti prevedono l’adozione di innovative metodologie e percorsi didattici volti a rafforzare competenze specifiche richieste dal mercato del lavoro e potenziare life skills utili per riconoscere le proprie potenzialità ed effettuare scelte consapevoli e informate sul proprio progetto di vita.
I cambiamenti dell’economia globale stanno profondamente trasformando il mercato del lavoro e impongono di ripensare alle modalità di formazione e orientamento dei più giovani. Svilupparne le competenze e garantire che tutti, indipendentemente dal background di provenienza, abbiano accesso al sostegno e alla formazione necessari per accedere a buone opportunità professionali, è fondamentale per costruire una società più inclusiva ed equa.
Si stima che entro il 2030, nel mondo circa 375 milioni di lavoratori dovranno cambiare lavoro o migliorare le proprie competenze per avanzare nel mondo del lavoro. Per contribuire alla mobilità economica e creare percorsi professionali sostenibili, nel 2020 JPMorgan Chase ha lanciato la Global Career Readiness Initiative, sostenendo progetti innovativi che i giovani provenienti da contesti svantaggiati con le competenze e le esperienze di cui hanno bisogno per avere successo nei lavori del futuro. L’avvia di questa iniziativa in Italia si colloca nell’ambito dell’impegno globale di JPMorgan Chase a sostegno della preparazione professionale dei giovani.
Gli otto progetti si svilupperanno nei prossimi tre anni in diverse realtà nel Nord (Lombardia, Piemonte e Veneto), Centro (Lazio e Molise) e Sud (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) Italia, con l’intento di migliorare l’orientamento attraverso il rafforzamento del partenariato tra scuole, agenzie per il lavoro e aziende, lo sviluppo delle competenze trasversali degli studenti di istituti tecnici professionali; l’adozione di moduli di mentoring e role-modeling e momenti di apprendimento in contesti aziendali reali; l’utilizzo del coaching per aiutare nella definizione dei progetti professionali e l’interazione con i genitori.
L’elemento caratterizzante di tutti i progetti è l’attivazione dell’intera comunità educante, con particolare attenzione alla collaborazione tra scuole, famiglie, terzo settore e imprese. L’approccio all’orientamento adottato da tutte le progettualità tiene conto sia della complessità dei modelli di orientamento e della transizione scuola-lavoro, sia delle specificità dei singoli contesti, come in tutta l’azione di Con i Bambini.
Consentire l’accesso a buone opportunità professionali anche a chi è spesso escluso o ai margini è il primo passo per attivare la mobilità economica auspicata. Ad oggi solo in Italia quasi 1 milione e 400 mila minori vivono in povertà assoluta e altri 2,2 milioni sono in povertà relativa. La crisi economica ha inciso fortemente sulle condizioni di vita di bambini e ragazzi. Fino al 2005 erano gli anziani le persone più indigenti, oggi invece la povertà assoluta aumenta al diminuire dell’età. La povertà economica è strettamente legata alla povertà educativa: le due si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. La povertà educativa minorile è un fenomeno multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori. La povertà educativa non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma investe anche la dimensione emotiva e quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. È un fenomeno che, di fatto, incide sul futuro del Paese e riguarda dunque anche la dimensione più generale dello sviluppo. Ecco perché è necessario porre attenzione al tema della povertà educativa, mettere al centro il minore e promuovere il valore della comunità educante.
Per saperne di più: conibambini.org