Il Consiglio di Acri ha approvato il Ventottesimo Rapporto annuale, che presenta i dati aggregati dai bilanci 2022 delle Fondazioni di origine bancaria. Presentiamo una sintesi dei dati principali; il documento integrale è scaricabile a questo link.
«A fronte di un andamento decisamente negativo dei mercati finanziari, determinato da uno scenario di policrisi, caratterizzato da pandemia, guerra, crisi energetica e inflazione – ha dichiarato Francesco Profumo, presidente di Acri -, le Fondazioni di origine bancaria sono riuscite a mantenere inalterato il flusso delle loro erogazioni sui territori (registrando, anzi un leggero incremento). Questo si deve alla modalità operativa ormai diffusa tra gli enti di prevedere la dimensione dell’attività istituzionale dell’anno sulla base dei rendimenti dei dodici mesi precedenti. Questo approccio “anticiclico”, coniugato con i cospicui fondi di stabilizzazione e con l’accantonamento derivato dalla riduzione dell’imponibile sui dividendi, permette di garantire un supporto finanziario costante alle tante progettualità socio-culturali attive sui territori. La strategia delle Fondazioni si basa su un costante dialogo con i territori, al quale fa seguito l’individuazione delle misure più efficaci per accompagnare Istituzioni e Terzo settore nell’elaborare e implementare risposte tempestive e strategie di lungo periodo per rispondere ai bisogni delle comunità. L’obiettivo, infatti, è promuovere un progressivo empowerment dei territori, alimentato con una variegata fornitura di risorse economiche e competenze progettuali».
Il Rapporto annuale sulle Fondazioni, curato da Acri, contiene al suo interno anche due contributi esterni: “L’asset allocation delle Fondazioni di origine bancaria”, a cura di MondoInstitutional, e “Housing Sociale: lo scenario italiano. Esperienze efficaci che possono ispirare future policy”, a cura di Giordana Ferri, direttore esecutivo di Fondazione Housing Sociale.
Patrimonio e gestione economica
Dal Ventottesimo Rapporto annuale emerge che, al 31 dicembre 2022, le Fondazioni di origine bancaria detengono un patrimonio contabile di 40.556 milioni di euro, pari all’85% del passivo di bilancio, in aumento di circa 319 milioni di euro (+0,8%) rispetto al 2021.
L’attivo delle Fondazioni ammonta a poco più di 47,6 miliardi di euro, in crescita (+0,5%) rispetto a fine 2021 (era pari a 47,4 miliardi). La struttura generale delle attività è analoga a quella degli anni precedenti: le attività materiali incidono per il 4,7% e le attività finanziarie (includendo i crediti finanziari e le disponibilità liquide) per il 95,3% sul totale attivo, dati che ricalcano quelli del 2021. Anche il totale delle attività finanziarie cresce per circa un miliardo, ammontando, fra immobilizzate e non immobilizzate, a 43,7 miliardi di euro (erano 42,6 miliardi nel 2021).
Gli investimenti correlati alla missione (MRI), sulla base della rilevazione sui bilanci del 2021, si attestano complessivamente a 4.639 milioni di euro, rappresentando il 10% del totale attivo e il 12% del patrimonio (incidenze che restano pressoché invariate rispetto al 2020). Lo Sviluppo locale resta il settore in cui le Fondazioni canalizzano la maggior parte delle risorse, incidendo per l’84% sul totale degli investimenti.
Dal punto di vista economico, l’esercizio 2022 ha registrato una contrazione dei proventi, il cui totale si attesta a 1.424,9 milioni di euro, il 37,8% in meno rispetto al 2021.
Dall’esame delle tipologie di ricavo, si rileva che, nel 2022, i dividendi sono pari a 1.243 milioni di euro (-20,3% rispetto al 2021): di cui 640,8 milioni da partecipazioni bancarie (45% sul totale dei proventi) e 602,2 milioni da partecipazioni non bancarie (42,3% sul totale dei proventi). I risultati delle gestioni patrimoniali passano da 78,5 milioni del 2021 a -36,4 milioni. La gestione degli strumenti finanziari, che include l’utile netto da negoziazione titoli, per effetto delle valutazioni e dei flussi di interessi, diminuisce il suo contributo al totale dei proventi in modo sensibile, passando da 308,3 milioni del 2021 a 71,2 milioni nel 2022. Segnano una variazione negativa anche gli altri proventi ordinari di natura non finanziaria e straordinari, che passano da 270,7 del 2021 a 147,2 milioni di euro del 2022 (-45,6%).
L’evoluzione del processo di dismissioni delle partecipazioni nelle banche conferitarie, iniziato nei primi anni ‘90, quando le Fondazioni detenevano la totalità del pacchetto azionario delle banche partecipate, ha portato, a dicembre 2022, alla situazione per cui l’82,6% delle Fondazioni ha una partecipazione inferiore al 5% (38 non detengono più alcuna partecipazione, 33 hanno una partecipazione inferiore al 5%). Solo 9 Fondazioni hanno una partecipazione tra il 5 e il 50%, 6 hanno una partecipazione superiore al 50% (nel rispetto della normativa, che prevede una deroga in tema di controllo a favore delle Fondazioni di piccola dimensione e di quelle con sede nelle regioni a statuto speciale).
La redditività lorda del patrimonio delle Fondazioni per il 2022 si attesta al 3,5%, rispetto al 5,7% del 2021, per effetto dei fattori dapprima descritti.
Se si considera l’andamento della redditività del patrimonio e delle sue componenti principali su un orizzonte temporale di lungo periodo (2000-2022), appare evidente l’impatto delle varie crisi finanziarie che si sono succedute e come finora le Fondazioni siano riuscite a farvi fronte. La redditività lorda media ponderata del patrimonio in questo lungo arco temporale è stata pari al 4,8% medio annuo, che risulta particolarmente significativa, soprattutto se la si confronta con altri indicatori di riferimento nazionali e globali.
Per quanto riguarda gli oneri di gestione, questi continuano il trend di riduzione, passando da 240,7 a 223,3 milioni di euro, -7,2% rispetto all’anno precedente.
La sfavorevole dinamica dei proventi si è riflessa sull’avanzo di esercizio, che è stato pari a 906,6 milioni di euro, corrispondente al 2,2% del patrimonio medio di periodo, segnando una decrescita del 46,4% rispetto al 2021; la sua incidenza sul totale dei proventi scende a 63,6% (era 73,9% nel 2021).
Relativamente alle destinazioni dell’avanzo di esercizio, il valore complessivo dell’accantonamento alle riserve patrimoniali (includendo anche gli accantonamenti per la copertura di disavanzi pregressi per 15,7 milioni di euro) è di 225,8 milioni di euro (rappresentando il 29,1% dell’avanzo), in calo rispetto all’esercizio 2021, quando era pari a 539,7 milioni di euro; il 75,1% dell’avanzo è stato invece destinato all’attività istituzionale (circa 680,8 milioni di euro rispetto ai 1.175,1 dell’esercizio precedente), comprendendo anche gli stanziamenti ai fondi per l’attività futura.
Per quanto riguarda l’aspetto tributario, sommando imposte a bilancio e alla fonte, il carico fiscale per le Fondazioni nel 2022 ha raggiunto 242,7 milioni di euro. Questo dato, cresciuto nell’ultimo decennio a causa di un progressivo inasprimento fiscale, è stato parzialmente mitigato da un’inversione di tendenza con la legge n. 178 del 2020 (art. 1 commi da 44 a 47), che ha introdotto una riduzione dell’imponibile sui dividendi al 50%. Il risparmio d’imposta prodotto – nel 2022 è stato pari a circa 123,3 milioni di euro – viene accantonato dalle Fondazioni in un apposito fondo, destinato all’attività erogativa.
Attività istituzionale
L’attività erogativa nel 2022 è stata pari a 962,2 milioni di euro, in aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente. Il numero delle iniziative finanziate nel 2022 è stato 21.301 (18.861 interventi nel 2021), con un importo medio di 45.171 euro (48.459 euro nel 2021). In linea con gli esercizi precedenti, le erogazioni annuali risultano nettamente prevalenti (90,2%) rispetto a quelle pluriennali (9,8%).
Quanto all’importo della singola iniziativa, in linea con il quadro rilevato nel 2021, le erogazioni annuali di importo superiore a 500mila euro si confermano al primo posto, con il 43,1% del totale, quelle tra 100 e 500mila sono il 26,1%, quelle tra 5 e 100mila sono il 29,8%, quelle fino a 5mila euro costituiscono appena l’1% del totale erogato. Quest’ultimo dato, per quanto marginale, evidenzia l’attenzione delle Fondazioni anche alle piccole iniziative del Terzo settore, che sono comunque in grado di concorrere in modo non trascurabile all’animazione e al benessere delle comunità di riferimento.
Quanto alle organizzazioni beneficiarie dei contributi: l’81,3% delle risorse erogate sono destinate a soggetti privati senza scopo di lucro, il 18,7% vanno a soggetti pubblici.
Per quanto riguarda la distribuzione delle erogazioni per settore di intervento, nel 2022 si confermano i sette settori da sempre prioritari. Esaminando più dettagliatamente gli importi deliberati in ciascun settore, Arte, Attività e Beni culturali assorbe la quota più alta delle risorse, 246,9 milioni di euro (il 25,7% delle erogazioni totali). Seguono: Volontariato, Filantropia e Beneficenza, a cui sono stati destinati 135,3 milioni di euro (14,1% del totale); Ricerca e Sviluppo con un importo di 123,4 milioni di euro (12,8%); Educazione, Istruzione e Formazione a cui vanno 106 milioni (11%); Sviluppo locale con 92,7 milioni di euro (9,6%); Assistenza sociale con 75,2 milioni di euro (7,8%); Salute pubblica con 37,2 milioni di euro (il 3,9% del totale). I restanti settori, che insieme rappresentano il 4,7% sul totale degli importi erogati, ricevono complessivamente 45,6 milioni di euro.
Merita una riflessione differenziata il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che pesa l’8,8% sul totale delle erogazioni, ma non viene considerato nella precedente graduatoria perché linea di intervento “intersettoriale”, che incide su diversi settori. Al 2022, dopo sette anni di attività, il Fondo, tramite l’impresa sociale Con i Bambini, soggetto attuatore individuato da Acri e partecipato al 100% da Fondazione Con il Sud, assegnando contributi per circa 387 milioni di euro, ha sostenuto 616 iniziative, coinvolgendo oltre 8.7000 tra organizzazioni pubbliche e private, raggiungendo più di 500.000 minori svantaggiati in tutto il Paese.
Dunque, nel 2022 il welfare – che raccoglie i settori Volontariato, Assistenza sociale e Salute pubblica – ha ricevuto in totale 247,7 milioni di euro; risorse queste a cui vanno sommati 84,6 milioni di euro specificatamente indirizzati nel 2022 da 67 Fondazioni associate ad Acri al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La quota complessiva per il welfare tocca così i 332,3 milioni: oltre il 34% del totale erogazioni.
Nel corso del 2022, inoltre, è diventato operativo il Fondo per la Repubblica Digitale, destinato a selezionare e finanziare progetti innovativi in grado di intercettare i bisogni di competenze digitali e di creare un concreto miglioramento delle condizioni lavorative delle persone coinvolte. Il Fondo, il cui sviluppo interesserà il quinquennio 2022-2026, dovrebbe raccogliere risorse pari a circa 350 milioni di euro da parte delle Fondazioni di origine bancarie, assistite da un apposito credito d’imposta. Nel 2022 l’omonima impresa sociale, interamente partecipata da Acri, ha pubblicato i primi due bandi destinati a Neet e giovani donne, selezionando 23 progetti, per i quali sono stati stanziati complessivamente 13 milioni di euro.
Nel 2022 sono proseguite le partnership di sistema, ovvero quei progetti a valenza nazionale, realizzati in partenariati di gruppi di Fondazioni. Tra questi, oltre ai Fondi citati, ci sono: Fondazione Con il Sud, per promuovere l’attivazione della società civile del Mezzogiorno, Ager e Filiera Futura, per la ricerca e l’innovazione nel settore agro-alimentare, Progetto Migranti, che sostiene l’azione di organizzazioni del Terzo settore e Ong che si occupano dell’emergenza migratoria, Per Aspera ad Astra, che attiva percorsi di formazione ai mestieri del teatro negli istituti di pena.
La struttura operativa
A fine 2022 gli occupati nelle Fondazioni erano 1.020, con una spesa complessiva di 74,2 milioni di euro (+3,4% rispetto al 2021). Il 93% delle risorse umane delle Fondazioni è costituito da personale in organico, impiegato a tempo pieno nel 76% dei casi. Riguardo alla presenza di genere, il personale femminile si attesta al 60% del totale degli occupati. Anche nel 2021, l’alto grado di scolarizzazione del personale viene confermato: il 74% degli occupati è laureato.
Il Rapporto è scaricabile dal sito Acri al link: https://www.acri.it/rapporto_annuale
Crediti: “Senza titolo” di Gallizio Pinot, proprietà della Fondazione CR di Torino, opera presente nel catalogo multimediale R’accolte (raccolte.acri.it)