Esperienze di rigenerazione comunitaria sui territori da tutta la Penisola. Il punto di vista delle Associate.
La comunità combatte le nuove povertà | Fondazione Carivit
«Gli interventi della Fondazione Carivit – dichiara il presidente della Fondazione Carivit, Luigi Pasqualetti – si realizzano “con” la comunità e non solo “per” la comunità, perché la comunità, che è l’insieme di persone che hanno comunione di vita sociale, è il motore e la protagonista del proprio sviluppo. “La Fondazione agisce a favore della comunità locale e collabora con le istituzioni sia pubbliche che private, prospettandosi come una risorsa a disposizione del territorio, in una logica di partnership. Per questo pone particolare attenzione al mutamento dei bisogni della comunità di riferimento, adeguando le modalità di intervento e di declinazione della propria missione. Contribuendo a rendere la partecipazione attiva dei cittadini, singoli e associati, più concreta, al fine di contribuire al benessere della comunità, la Fondazione attua il principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale, prendendo contemporaneamente in esame il quadro dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, che guidano e orientano le principali organizzazioni a livello mondiale».
Cogliere la complessità dei bisogni delle nuove povertà è un progetto sostenuto da Fondazione Carivit, che ha l’obiettivo di garantire il diritto fondamentale a una alimentazione sufficiente e di qualità dei cittadini economicamente e socialmente svantaggiati, attenuando gli effetti della povertà in tutte le sue forme. L’iniziativa si articola in 4 azioni principali. Innanzitutto, promuove la raccolta e la redistribuzione di generi ed eccedenze alimentari, in un’ottica di lotta allo spreco alimentare e di miglioramento del paniere alimentare. Inoltre, sostiene le famiglie in stato di povertà assoluta nel pagamento di bollette delle utenze domestiche fondamentali (acqua, luce, gas). Contribuisce a limitare gli effetti della povertà sui giovani appartenenti alle famiglie in carico all’emporio solidale, assicurando la loro partecipazione gratuita a corsi sportivi di varie discipline presso associazioni qualificate del territorio. Infine, promuove tra la cittadinanza la cultura della solidarietà nei confronti delle persone in stato di disagio e il contrasto allo spreco alimentare, attraverso una campagna di sensibilizzazione rivolta principalmente al mondo scolastico. Il progetto è realizzato dall’Associazione Viterbo con Amore ODV, in collaborazione con Alicenova Società Cooperativa Sociale Onlus e l’Istituto Comprensivo Carmine.
Partiamo dalla scuola | Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
«I bisogni sociali e di comunità richiedono partecipazione attiva e multi-direzionalità della vita delle comunità, così da orientare efficacemente iniziative che possano agire da leve trasformative per generare effetti positivi – afferma il presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Pierluigi Stefanini –. Le reti relazionali vengono favorite dalla Fondazione attraverso l’istituzione di tavoli di discussione e confronto per la messa a terra di temi, dati, informazioni, sollecitazioni, stimoli, metodi di lavoro, piani e programmazioni, dando vita a veri e propri poli in cui accogliere idee e offrire opportunità, che diventino punti di riferimento per la comunità. Unire le forze e gli strumenti verso comuni denominatori, promuovere il coinvolgimento attivo delle persone più fragili, incoraggiare la commistione di ambiti di lavoro diversi in favore di un welfare socio-culturale, sono tutti fattori che favoriscono il pluralismo e il rafforzamento delle comunità».
Con il bando ECCCO! Educazione, Cittadinanza, Comunità, Collettività, Opportunità, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha promosso la costruzione di comunità educanti, nella consapevolezza del ruolo chiave che occupa l’educazione per la pace, il benessere della società e lo sviluppo umano, anche in vista del raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Sono 12 i progetti selezionati che prenderanno avvio durante il nuovo anno scolastico 2024/2025 per rendere la scuola più accogliente, in cui ragazzi e ragazze siano protagonisti attivi dei processi di apprendimento, sperimentando metodi alternativi alla lezione frontale, favorendo lo sviluppo delle competenze interpersonali e sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia per supportare nuovi modi di insegnare e di apprendimento. Solo l’azione congiunta di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo può permettere l’implementazione di un’offerta educativa arricchente e gratificante, a scuola ma anche nel tempo extrascolastico. Interpretando dunque il paradigma della comunità come luogo della sussidiarietà, e al fine di metterne a frutto tutte le potenzialità, le istituzioni scolastiche e il territorio sono stati stimolati a intervenire congiuntamente, lavorando alla costruzione di legami solidaristici e attivando reti fiduciarie fra tutti gli attori interessati
Fondazione di comunità della Provincia di Rimini | Fondazione CR di Rimini
«La “manutenzione” delle relazioni, la composizione delle diverse prospettive ed esigenze che sorgono dalla comunità richiede tempo, impegno e fatica – afferma il presidente della Fondazione CR di Rimini, Paolo Pasini –. Per contro, l’impatto è molto più ampio e duraturo rispetto agli interventi tradizionali perché i soggetti si percepiscono non come percettori di sussidi, ma come veri e propri partner e costruttori comuni di importanti gradi di sviluppo della comunità. Il pluralismo rappresenta dunque un valore, una premessa concettuale e operativa della Fondazione, che rifiutata ogni logica che tenda a espungere soggetti per criteri ideologici, di genere, etnici, religiosi, politici, sociali: l’ampio spettro di opinioni, credenze, appartenenze dei componenti ai gruppi di lavoro contribuirà a mantenere quel pluralismo di soluzioni necessario per un’azione rispettosa del tessuto sociale comunitario».
Nel maggio 2023, la Fondazione CR di Rimini, insieme al centro di servizi per il volontariato VolontaRomagna, Fondazione San Giuseppe per l’Aiuto Materno e Infantile Onlus e Fondazione Enaip S. Zavatta Rimini, hanno dato vita alla Fondazione di comunità della Provincia di Rimini. La Fondazione di comunità è nata con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le imprese alla cultura del dono, al valore sociale ed economico che ciò determina, operando per rimuoverne gli ostacoli culturali, amministrativi, legali e fiscali, e vigilando sul buon esito delle donazioni; promuovere una maggiore consapevolezza circa i bisogni delle diverse categorie di persone svantaggiate; promuovere la costituzione di fondi patrimoniali; mettere in rete le organizzazioni del volontariato, dotandole di nuovi strumenti per la loro attività, attraendo competenze e risorse, intese anche come capitale umano e sociale.
Premio Astolfi, un riconoscimento per chi sostiene i soggetti fragili | Fondazione Banca del Monte di Lombardia
«La comunità riunisce una molteplicità di persone, ognuna delle quali contribuisce allo sviluppo e al benessere del territorio – dichiara il presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Mario Cera –. La Fondazione ritiene che per poter garantire il benessere sia fondamentale badare soprattutto alle esigenze che vengono direttamente manifestate dalle comunità. Per questo la Fondazione ha favorito la creazione di un dialogo diretto con gli enti del territorio».
Dal 2022, la Fondazione Banca del Monte di Lombardia promuove il Premio Andrea Astolfi, per valorizzare e sostenere quelle realtà che ogni giorno si adoperano per favorire lo sviluppo della società a favore di soggetti fragili. Nello specifico, vengono premiate quelle idee o iniziative nell’ambito della solidarietà che mirano al contrasto delle fragilità e le problematiche socio-psico-fisiche delle persone nel territorio della provincia di Pavia. Nel 2024, il premio è stato consegnato alla Fondazione Genitori per l’Autismo Onlus, che è stata premiata per l’innovazione dell’iniziativa e per la profonda sensibilità sul tema dell’accompagnamento delle persone con disabilità.
Sensibilizzare alla sostenibilità ambientale | Cassa di Risparmio di Bolzano
«Il concetto di comunità per Cassa di Risparmio di Bolzano è strettamente legato al senso di appartenenza, a un sentire collettivo, ossia al voler essere parte attiva del proprio territorio al fianco di persone, famiglie e imprese per promuoverne la crescita sostenibile nel tempo e la costruzione di un futuro positivo – afferma il presidente della Cassa di Risparmio di Bolzano, Gerhard Brandstätter –. È insita, infatti, nella propria mission di banca territoriale, la volontà di perseguire costantemente la creazione di valore per il territorio e la comunità che lo abita, con un approccio sostenibile e duraturo nel tempo, integrando all’interno del proprio modello di business i principi ESG. Promuovendo la comunità, la Cassa contribuisce allo sviluppo di una società più aperta, inclusiva e prospera».
Il Gruppo Cassa di Risparmio di Bolzano considera il rispetto dell’ambiente un valore primario della propria attività economica e, pertanto, orienta le proprie scelte strategiche in modo da rispondere ai principi dello sviluppo sostenibile. In tal senso, promuove la sensibilizzazione in campo ambientale dei membri degli Organi aziendali, dipendenti, collaboratori e di terzi che entrano in rapporto con lo stesso e attua azioni che consentano la progressiva integrazione delle variabili ambientali nello svolgimento delle attività aziendali, al fine di ridurre i danni ambientali; monitora e riduce le proprie emissioni attraverso politiche di efficienza energetica e l’uso di fonti rinnovabili, ottimizzando i consumi di energia e di materie prime; utilizza adeguati sistemi di smaltimento dei rifiuti; promuove l’eco-efficienza sensibilizzando i dipendenti, i clienti, ma anche i fornitori a prendere iniziative per ridurre il proprio impatto ambientale privilegiando quelli virtuosi e attenti alle questioni ambientali. Inoltre, per far fronte agli impatti sempre più evidenti del cambiamento climatico è stata costituita Sparkasse Energy, società che produrrà energia green a copertura dei consumi energetici – e delle relative emissioni di CO2 – dell’intero Gruppo bancario.
Spazi ri-attivati | Fondazione CR di Volterra
«La Fondazione promuove la comunità al fine di migliorare le condizioni di vita e le aspettative future degli individui che ne fanno parte, svolgendo una funzione facilitatrice e sostenendo attività virtuose promosse dal territorio – dichiara il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Roberto Pepi».
La Fondazione CR di Volterra ha promosso Spazi ri-attivati: una manifestazione di interesse pensata per stimolare la trasformazione di vecchi edifici pubblici da trasformare in nuovi spazi capaci di rispondere a bisogni collettivi ed esigenze dell’intero territorio. La Fondazione intende promuovere la rigenerazione e il rilancio virtuoso di edifici pubblici già esistenti, non per il “ripristino di quello che era”, ma come un a riattivazione attraverso servizi e progettualità innovative e sostenibili promosse dagli enti del Terzo settore e dalle organizzazioni non profit, restituendo così valore all’intera comunità.
Una comunità culturale a Siena | Fondazione MPS
«Le Fondazioni promuovono le comunità come strumento essenziale per garantire lo sviluppo, la promozione e la cura dei beni relazionali a livello territoriale. – afferma il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Carlo Rossi –. I beni relazionali sono quei beni che originano dalle relazioni tra cittadini e che garantiscono la prosperità di un luogo a beneficio di coloro che lo abitano. Per questo la Fondazione promuove meccanismi di confronto e ascolto costruendo spazi di fiducia con le organizzazioni, enti informali o singoli cittadini che promuovono iniziative nell’interesse generale e della comunità».
Vari sono i progetti della Fondazione Mps che hanno lavorato a livello comunitario per promuovere meccanismi di crescita del Terzo settore e che spaziano nei vari ambiti di intervento (culturale, sviluppo economico, sociale). Uno significativo per il tentativo posto in essere di coniugare la componente di enti del Terzo settore appartenenti al settore culturale e al settore sociale è il Community Hub Culture Ibride. Focalizzandosi sul tema del cosiddetto welfare culturale ha creato una comunità di pratica di enti del Terzo settore, volta ad ascoltare le esigenze delle organizzazioni, creare dei meccanismi di conoscenza reciproca e, al tempo stesso, promuovere un riposizionamento delle stesse organizzazioni, attraverso informazione, formazione e finanziamento di progetti, su nuove frontiere di mercato, in linea con politiche pubbliche innovative.
Valorizzazione dei beni artistici e culturali di Fossano | Cassa di Risparmio di Fossano
«Con riferimento all’impegno verso le comunità, sin dalle sue origini, la Cassa ha interpretato il proprio ruolo di banca locale intervenendo attraverso numerose tipologie di attività non soltanto rivolte alla propria clientela, ma al territorio in generale. – dichiara il presidente della Cassa di Risparmio di Fossano, Gianfranco Mondin –. Si cita, in primis, il supporto a tante associazioni culturali, ricreative, di volontariato e sportive per il sostegno delle rispettive attività e per l’organizzazione di iniziative di vario tipo. Molti di questi interventi sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, confermando quella comunione di intenti che prosegue ininterrottamente sin dalle origini, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze istituzionali e statutarie».
Dal 2020, la Cassa di Risparmio di Fossano aderisce alla Consulta per la Valorizzazione dei beni artistici e culturali di Fossano, un ente senza scopo di lucro nato nel 1995 che, sin dalle sue origini, opera a favore di Fossano nel recupero e valorizzazione del suo patrimonio artistico e culturale. Vi aderiscono 3 Fondazioni di origine bancaria e 11 aziende del territorio che, in quasi trent’anni di storia, hanno investito oltre 4 milioni euro nel restauro di immobili di grande interesse storico che sono stati reinseriti nel circuito culturale e sociale cittadino. Sin dall’adesione, la Cassa contribuisce annualmente alle iniziative della Consulta a beneficio dello sviluppo della comunità.
Una vasta rete di associazioni a Fossano | Fondazione CR di Fossano
«Per la Fondazione la comunità è l’elemento fondante della propria operatività: su di essa, sui suoi bisogni, sulle sue ricchezze e punti di forza, così come sulle sue debolezze, la Fondazione modella l’attività per svolgere la propria missione di supporto, sostegno allo sviluppo, coordinamento sinergico e motore propulsivo – afferma il presidente della Fondazione CR di Fossano, Giancarlo Fruttero –. Essendo la Fondazione la naturale prosecuzione della CR di Fossano, è corretto affermare che la Fondazione nasce per volontà della comunità in cui ancora oggi opera, alla quale rivolge la propria attività erogativa assumendo anche un ruolo di coordinamento delle realtà associative locali. La secolare esperienza nel settore e la profonda conoscenza del proprio territorio fanno della Fondazione un punto di riferimento per tutta la comunità, una realtà solida e ben radicata alla quale rivolgersi non solo per richieste di contributo, ma anche e soprattutto per costruire insieme progetti che possano essere arricchenti per la comunità stessa».
La Fondazione CR di Fossano si fa da sempre promotrice di progetti che coinvolgono in modo sinergico più realtà associative del territorio. Tra i tanti progetti realizzati, si segnala in particolare la costituzione della Fondazione NoiAltri, che unisce oltre 20 associazioni del fossanese per coordinare l’operato dei volontari, rispondendo in maniera puntuale alle esigenze del territorio. Promossa dalla Fondazione CRe dalla Diocesi di Fossano, vede varie associazioni operare ciascuna nel proprio ambito, in un reciproco scambio di competenze e supporto, ottimizzando l’impiego di risorse umane ed economiche. Lavorando insieme è stato possibile istituire un poliambulatorio sociale che fornisce cure e consulenze mediche e odontoiatriche gratuite o a prezzi calmierati. Altro significativo progetto, è la costituzione della Fondazione Fossano Musica, in collaborazione con il Comune di Fossano, che eredita le attività del precedente Istituto Civico Musicale Baravalle e ne amplia il bacino di utenza e l’offerta culturale e formativa, diventando una delle realtà musicali più grandi e apprezzate della provincia.
Festival con-vivere | Fondazione CR di Carrara
«La Fondazione intende per comunità i cittadini che vivono nel territorio, le istituzioni pubbliche e private e le associazioni che, insieme, lavorano per lo sviluppo comune – dichiara il presidente della Fondazione CR di Carrara, Enrico Isoppi –. La Fondazione sostiene la comunità promuovendo progetti ritenuti validi proposti da una pluralità di soggetti, ma anche realizzando progetti propri che rispondano ai bisogni del territorio. Inoltre, mettendo a disposizione del territorio la propria sede per iniziative di valore culturale, sociale e promozionale».
Il Festival con-vivere è un festival multidisciplinare sull’interculturalità promosso dalla Fondazione CR di Carrara nella sua città ogni anno il secondo fine settimana di settembre a partire dal 2006. Ogni edizione affronta un tema su questioni legate alla convivenza fra identità culturali, religiose e politiche. Una ricca offerta di convegni, seminari, concerti, spettacoli teatrali che attraggono una grande comunità.
La rigenerazione del Rione Sanità | Fondazione Con il Sud
«Fondazione Con il Sud intende la comunità come un insieme di persone che si identifica in un certo territorio e con cui interagisce, costruendo al suo interno relazioni strutturate e generative. Gli enti di Terzo settore sono gli interlocutori privilegiati della Fondazione perché organizzano le relazioni interne alle comunità e contribuiscono alla sua continua evoluzione – afferma il presidente della Fondazione Con il Sud, Stefano Consiglio –. Dunque, lo sviluppo di comunità è un elemento necessario alla realizzazione di cambiamenti sociali duraturi e allo sviluppo economico, per questo, Fondazione Con il Sud sostiene progetti, forme di collaborazione e di aggregazione tra i soggetti che intendono impegnarsi per il miglioramento delle comunità locali, nell’ottica della responsabilità, della partecipazione e della solidarietà. Il lavoro di sviluppo di comunità è tanto più complesso quanto maggiori sono le fragilità delle comunità che vivono i territori, richiede processi molto lenti, che possono generare cambiamenti immediati, ma i cui veri impatti sono tangibili solamente se si adotta un orizzonte di lungo periodo».
A partire dal 2008 la Fondazione Con il Sud ha investito nella rigenerazione del Rione Sanità, quartiere centrale di Napoli ma con le caratteristiche di una periferia: segregato, caratterizzato da contrasti e diseguaglianze, dove difficoltà economiche e sociali si mescolavano a beni di valore architettonico e culturale non valorizzati. Con un intervento nato in seno al bando per la valorizzazione dei beni storico artistici e culturali, la Fondazione ha investito sul potenziale della comunità locale del Rione Sanità e sul valore del complesso delle Catacombe di San Gennaro, che sono state riaperte al pubblico. Oggi le Catacombe sono tra le principali attrazioni segnalate a Napoli e il quartiere è tornato a essere parte degli itinerari turistici della città, ripopolandosi di nuove attività commerciali gestite dagli stessi residenti, divenendo oggetto di una nuova narrazione di successo, bellezza e riscatto sociale. Gli abitanti del quartiere sono diventati custodi consapevoli dei loro luoghi, primi promotori delle bellezze architettoniche e animatori del processo di valorizzazione. Da questa esperienza, sono nate cooperative di giovani, tra cui la cooperativa La Paranza, che si occupa della gestione delle visite guidate, compagnie teatrali, l’orchestra giovanile Sanitensamble, le strutture ricettive e l’indotto generato dall’apertura delle Catacombe. Il percorso di coinvolgimento della comunità locale ha portato anche alla nascita della Fondazione di Comunità di San Gennaro, costituita nel 2015, che coltiva “il bello” promuovendo attività ed eventi culturali e che ha dato vita anche a una casa editrice. Il “modello Sanità”, che ha combinato intervento economico ma soprattutto la riattivazione di legami sociali e di fiducia nella comunità e con le istituzioni, ha acceso nuovi riflettori sul quartiere catalizzando l’attenzione di soggetti esterni dal mondo economico e politico sul territorio.
Il teatro costruisce comunità | Fondazione CR di San Miniato
«Le Fondazioni promuovono la comunità perché hanno la missione fondamentale di migliorare la qualità della vita, favorire l’inclusione sociale e promuovere lo sviluppo economico locale, rispondendo ai bisogni emergenti del territorio – afferma il presidente della Fondazione CR di San Miniato, Giovanni Urti –. Sostenendo attività che includono tutta la comunità, e ponendo particolare attenzione alle categorie più sensibili quali donne, giovani e persone con disabilità, si garantisce a tutte le voci di essere rappresentate e, soprattutto, ascoltate. Il tutto, collaborando con una vasta rete di enti e associazioni locali, affinché non sfugga una visione d’insieme».
Un progetto emblematico di sviluppo di comunità sostenuto dalla Fondazione CR di San Miniamo, da oltre 30 anni, è la Festa del Teatro. Un’iniziativa organizzata dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, che porta in scena, nei mesi di giugno e luglio, una serie di rappresentazioni teatrali che hanno come scopo non solo la produzione artistica di alta qualità, ma anche la creazione di momenti di incontro e confronto, utilizzando il teatro come strumento di educazione, riflessione e di crescita spirituale. La Festa del Teatro è, dunque, diventata un punto di riferimento per chi cerca non solo intrattenimento ma anche un’esperienza culturale che invita alla riflessione profonda e al confronto con temi universali. La Fondazione, attraverso il sostegno a questa iniziativa, ha così contribuito in modo significativo allo sviluppo culturale e sociale della comunità di San Miniato.
Cascina Oremo | Fondazione CR di Biella
«La comunità è il punto di partenza e di arrivo dell’attività della Fondazione in un processo circolare che potenzia e rinnova continuamente le risorse umane, intellettuali ed economiche in una logica di coprogettazione – dichiara il presidente dalla Fondazione CR di Biella, Michele Colombo –. Per questo la Fondazione, negli anni, si è dotata di strumenti di ascolto trasversali delle istanze delle diverse componenti della comunità, e in particolare dei giovani, per i quali ha creato una Commissione giovani. Inserendo nel recente Documento programmatico pluriennale il presupposto metodologico della generatività sociale e, come strumenti trasversali, la progettazione condivisa e l’accrescimento delle competenze in un’ottica di sviluppo sostenibile integrale, la Fondazione riconosce la necessità di un’azione orientata al rafforzamento quali-quantitativo del pluralismo comunitario».
Cascina Oremo è oggi il più compiuto esempio di progetto di comunità sviluppato dalla Fondazione CR di Biella. Realizzata grazie al lavoro di squadra di enti e cooperative sociali diverse, e sostenuta dall’Impresa sociale Con i Bambini, rappresenta un modello di visione, inclusione e sostenibilità. Nel rivolgersi a genitori, bambini e ragazzi, il progetto nasce come comunità educante biellese e svolge la sua azione nell’ambito di tutta la comunità scolastica. Il progetto si è sviluppato grazie a un lungo percorso di ascolto delle componenti coinvolte (scuole, famiglie ecc.), ha avuto come esito la creazione della “Mappa della comunità educante” e la creazione di quattro sezioni principali di intervento. Innanzitutto, un’area per favorire percorsi di crescita per bambini e ragazzi fino ai 17 anni, aperti anche al mondo della scuola e alle famiglie, Inoltre, uno spazio destinato all’orientamento per bambini e ragazzi con l’obiettivo di favorire la conoscenza di sé, la scoperta dei propri talenti, l’esplorazione del mondo del lavoro e l’accompagnamento alle scelte, Ancora, poli creativi ed educativi per persone con disabilità per il benessere psico-fisico e il potenziamento delle abilità relazionali e di autonomia. Infine, servizi individuali o di gruppo per persone con disabilità per la valutazione, l’apprendimento e le stimolazioni sensoriali, con percorsi di psicoterapia, consulenza scolastica e per l’utilizzo di ausili tecnologici.
Rondò dei talenti | Fondazione CRC
«La Fondazione agisce per promuovere sviluppo locale in una prospettiva comunitaria, costruendo opportunità per tutti, restituendo luoghi e contribuendo a definirne un’identità collettiva – afferma il presidente della Fondazione CRC, Mauro Gola –. Promuovere la comunità significa concretamente contribuire a ridurre le disuguaglianze e favorire la coesione sociale. Farlo richiede tempi medio-lunghi perché presuppone processi partecipati e interventi strutturali, ma il coinvolgimento costante di enti esterni alla Fondazione nella definizione dell’identità e partecipazione è garanzia di risultato, come dimostra il caso del Rondò dei Talenti».
Il Rondò dei talenti è un polo educativo e un luogo di aggregazione spontanea nel cuore della città di Cuneo. L’ampia sala al piano terra e gli spazi all’aperto sono quotidianamente fruiti dalla cittadinanza: gli studenti trovano un luogo dove studiare, i residenti si fermano per socializzare o leggere il giornale, così come le famiglie che lo identificano come spazio dove poter sostare. Sin dalla sua nascita, la Fondazione ha aperto bandi per sostenere le proposte di laboratori didattici per animare lo spazio e costruire relazioni fondamentali per riempire questo luogo di iniziative. L’ASL ha portato nella struttura lo sportello di ascolto psicologico, l’università ha introdotto attività di supporto ai compiti, mentre altri enti realizzano attività laboratoriali di arte, danza o di educazione alle materie STEM. Il Rondò è dunque uno spazio che offre varie opportunità per lo sviluppo di un’offerta formativa, aggregativa e di orientamento, creata in collaborazione con gli enti del territorio per tutti gli abitanti. La dinamica generale è quindi di coinvolgere gli enti e realizzare insieme a loro le attività, affinché si sentano parte integrante del Rondò dei Talenti. In termini di risultati, il 2023 ha visto attraversare questo spazio da 49.000 persone, che lo riconoscono come un luogo innovativo e aggregante in cui sentirsi parte di una comunità o di un progetto che vuole promuovere la crescita del territorio.
IntegrAzione | Fondazione Carispezia
«Parlare di comunità non significa solamente ragionare su un’aggregazione di individui, ma vuol dire avere una visione più ampia, che tenga conto delle specificità locali e delle sfide che ogni territorio deve affrontare – afferma il presidente della Fondazione Carispezia, Andrea Corradino –. La vera sfida per la nostra Fondazione è “educare” i vari soggetti del territorio a sentirsi parte di una comunità vera e coesa. L’idea che sta alla base del nostro operato è che lo sviluppo del territorio può realizzarsi solo attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle diversità culturali, sociali, etniche e religiose, favorendo un ambiente di scambio e collaborazione tra tutte le componenti della società».
Un progetto emblematico di sviluppo della comunità sostenuto da Fondazione Carispezia è IntegrAzioni. Un’iniziativa nata nel 2016 da un protocollo d’intesa siglato tra Fondazione Carispezia, Caritas Diocesana, Parco Nazionale delle Cinque Terre, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori, per affrontare il crescente bisogno sul territorio di percorsi di integrazione e inclusione socio-lavorativa. Dalla rete iniziale di 5 enti si è giunti oggi a una rete di circa 80 soggetti, costituita da pubbliche amministrazioni, imprese agricole, imprese sociali, aziende attive nel settore della nautica, manutenzione del verde, ristorazione, edilizia, muri a secco e turismo. Questo progetto mira a promuovere l’inclusione sociale e l’integrazione di persone a rischio di esclusione sociale, tra cui le persone migranti. Prevede varie iniziative, come corsi di lingua italiana, programmi di orientamento lavorativo e attività che favoriscono anche l’interazione tra nuovi arrivati e residenti. Dalla sua creazione sono, inoltre, nate due cooperative sociali attualmente attive. Grazie a “IntegrAzioni”, la Fondazione è riuscita a ottimizzare risorse e competenze provenienti da diverse fonti e a sensibilizzare la popolazione locale sulle tematiche dell’inclusione, promuovendo un ambiente più accogliente e integrato.
Azioni di Welfare per la rigenerazione di centri storici e periferie | Fondazione Perugia
«La Fondazione Perugia considera la comunità come un ecosistema interconnesso e dinamico di attori che lavorano insieme per il progresso sociale, economico, ambientale e culturale del territorio di riferimento – afferma il presidente di Fondazione Perugia, Alcide Casini –. Le Fondazioni si pongono come una “infrastruttura intermedia” di un sistema economico e sociale pluralistico che non attribuisce esclusivamente alla amministrazione pubblica la responsabilità di perseguire il benessere della comunità ma, al contrario, afferma il principio di sussidiarietà e dunque l’opportunità che soggetti diversi – anche utilizzando approcci e filosofie differenti, rappresentativi del pluralismo – contribuiscano ad affrontare e risolvere i problemi di tutti».
Attraverso il bando Cultura, cura e inclusione… Azioni di Welfare per la rigenerazione di centri storici e periferie, Fondazione Perugia intende realizzare un programma di sviluppo di comunità. Con il bando la Fondazione seleziona e sostiene processi di riattivazione di luoghi in disuso o sottoutilizzati, per sperimentare nuove funzioni di natura socio-culturale e restituire alla fruizione delle comunità gli stessi, in una prospettiva durevole e sostenibile. Il bando richiede, infatti, la creazione di partenariati, che sono stati accompagnati attraverso un approfondimento degli aspetti tecnici e specifici della scrittura del progetto. Il fine ultimo è infatti contribuire a innovare l’attuale sistema welfare, sostenendo sperimentazioni che sappiano attivare risposte più efficaci, efficienti ed eque, rafforzando la dimensione comunitaria, coinvolgendo la società e i cittadini in processi partecipati e rendendo così l’innovazione prodotta maggiormente incisiva, stabile e sostenibile.
Una rete di reti che sostiene il percorso di bambini e ragazzi | Fondazione Cariforlì
«In un momento come quello attuale, la risoluzione dei problemi che riguardano il bene comune necessita della collaborazione di tutti gli attori sociali, nell’intero territorio – afferma il presidente di Fondazione Cariforlì, Maurizio Gardini –. Al contempo l’azione di promozione della comunità, se da un lato si esplica in una condivisione partecipata e strategica, nell’impegno all’allargamento e al rafforzamento del cosiddetto “tessuto sociale”, deve d’altro canto rispettare e salvaguardare la pluralità e le specificità, le diverse voci della comunità. Il ruolo di attrattore e catalizzatore svolto dalle Fondazioni si trasforma, dunque, anche in un processo di apprendimento reciproco, che valorizza la ricchezza del patrimonio tangibile e intangibile della comunità, dando vita a un laboratorio di sperimentazione e innovazione sociale».
Il bando Territori di comunità, indetto per la prima volta nel 2007 dalla Fondazione Cariforlì, e arrivato all’ottava edizione nel 2024, ha raggiunto una nuova tappa della sua evoluzione. Le finalità rimangono le medesime delle precedenti edizioni: offrire a bambini, ragazzi e giovani (dai 6 ai 18 anni) spazi e tempi per sviluppare il senso di appartenenza, per stimolarli alla partecipazione e al protagonismo attraverso molteplici attività realizzate negli oratori, centri estivi, centri aggregativi e negli spazi dedicati al doposcuola. Una “rete di reti”, dunque, si è andata a costituire, composta dai referenti dei progetti finanziati, dalle istituzioni scolastiche, dai servizi sociali e da numerose figure professionali. Questa cabina di regia ha infatti costruito nel tempo una solida, e al tempo stesso flessibile, trama di connessioni tra tutti gli interlocutori, che ha portato a delineare dei meta-obiettivi, partendo dalla volontà di contrastare le fragilità e il disagio, promuovendo la cura del sé e degli altri, l’integrazione culturale, l’inclusione, la partecipazione attiva e responsabile alla vita della comunità e al bene comune.
Vivomeglio, per sostenere l’autonomia delle persone con disabilità | Fondazione CRT
«La Fondazione CRT considera la comunità non solo come un insieme di individui, ma come un organismo vivente che cresce e si sviluppa attraverso il dialogo, la collaborazione e il rispetto reciproco, contribuendo a creare un tessuto sociale forte e resiliente – dichiara la presidente di Fondazione CRT, Anna Maria Poggi –. La Fondazione adotta infatti un approccio integrato e collaborativo, lavorando a stretto contatto con le autorità locali, le organizzazioni non profit e altre parti interessate per identificare e rispondere ai bisogni specifici della comunità. Inoltre, la Fondazione promuove la collaborazione tra diverse realtà del territorio, creando sinergie che rafforzano il tessuto sociale e favoriscono la coesione. Questo approccio integrato permette di costruire una comunità inclusiva, dove la diversità è vista come una risorsa e non come un ostacolo».
Vivomeglio è un programma, promosso dalla Fondazione CRT, dedicato al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità attraverso interventi che migliorino l’accessibilità, l’autonomia e l’integrazione, valorizzando le loro capacità specifiche in ogni ambito della vita quotidiana. Vivomeglio rappresenta un modello di intervento partecipativo, frutto di un processo di ascolto e co-progettazione iniziato nel 2021 e che ha visto l’adesione di circa 360 organizzazioni non profit e portatori di interesse della società civile. I progetti supportati si allineano con i goal della prima Agenda della Disabilità italiana, coprendo aree cruciali come l’abitare sociale, il sostegno alle famiglie, la partecipazione attiva al territorio, l’inclusione nel mondo del lavoro, l’apprendimento dentro e fuori la scuola e la cura della salute. Questo progetto evidenzia l’impegno della Fondazione nel promuovere una visione integrata e inclusiva della disabilità, in cui l’autonomia personale e la piena partecipazione sociale sono al centro delle politiche di intervento. Vivomeglio non solo risponde alle esigenze immediate delle persone con disabilità, ma contribuisce anche a costruire una comunità più equa e solidale, dove ogni individuo è messo nelle condizioni di esprimere al meglio il proprio potenziale.
Seconda Chance: sostegno all’occupazione per i detenuti | Fondazione CR di Civitavecchia
«La comunità non è solo un insieme di individui, associazioni o, più banalmente, un territorio, ma un sistema vivente di relazioni, bisogni e potenzialità che la Fondazione Cariciv si impegna a sostenere e valorizzare – dichiara la presidente della Fondazione Cariciv, Gabriella Sarracco –. Le Fondazioni di origine bancaria non sono solo finanziatori, ma veri e propri partner delle comunità. Attraverso l’ascolto, il dialogo e il coinvolgimento diretto, costruiscono un rapporto di fiducia che permette di rispondere in modo concreto ai bisogni del territorio, favorendo uno sviluppo inclusivo, sostenibile e duraturo».
Uno dei progetti simbolo dell’impegno di Fondazione CR di Civitavecchia per la comunità è Seconda Chance. Promosso dalla Fondazione, in collaborazione con la società Energy Efficiency e l’associazione omonima, il progetto intende favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti attraverso il coinvolgimento delle imprese. Attualmente attivo presso i penitenziari locali, il progetto mira a offrire opportunità concrete ai detenuti ammessi al lavoro esterno. Seconda Chance permette agli imprenditori che aderiscono di beneficiare di un credito d’imposta di 6mila euro l’anno, offrendo un aiuto concreto a persone in difficoltà. Sono già diverse le aziende del territorio che hanno già assunto detenuti come magazzinieri ed elettricisti, contribuendo al loro reinserimento sociale e lavorativo. Questa iniziativa rappresenta non solo un’opportunità di reinserimento per i detenuti, ma anche una preziosa occasione per le aziende di selezionare personale qualificato e di ridurre i costi del lavoro. Insomma, il progetto tocca diversi aspetti fondamentali per la comunità, promuovendo inclusione, supporto sociale e vantaggi economici per le imprese coinvolte.
Concorso musicale nazionale E. Zangarelli | Fondazione CR di Castello
«La Fondazione favorisce il pluralismo nella comunità sostenendo una vasta platea di realtà del territorio come associazioni di volontariato, culturali e sportive, istituti scolastici, ospedali, musei – afferma il presidente della Fondazione CR di Castello, Fabio Nisi –. Il sostegno si sostanzia non solo in termini di risorse ma anche di competenze di cui la Fondazione dispone».
La Fondazione CR di Città di Castello finanzia diversi progetti, alcuni dei quali ormai da molti anni, producendo effetti positivi sulla comunità e sul suo territorio di riferimento. Tra questi, è emblematico il Concorso musicale nazionale E. Zangarelli, che ogni anno coinvolge oltre mille studenti delle scuole superiori di primo e secondo grado e dei licei musicali di tutto il territorio nazionale. Nel mese di maggio, infatti, si svolge a Città di Castello il concorso musicale, tra i più longevi in Umbria (quest’anno ha celebrato la sua venticinquesima edizione), che ha come obiettivo la valorizzazione dell’aspetto educativo e didattico della musica. Corredano l’iniziativa numerose iniziative collaterali che coinvolgono anche l’intera comunità cittadina.
A Loreto si sostengono insieme le fragilità | Fondazione CR di Loreto
«Una comunità caratterizzata da legami forti sarà coesa e, probabilmente, in grado di affrontare meglio le problematiche – dichiara il presidente di Fondazione Cariloreto, Paolo Nicoletti –. La comunità va dunque aiutata a rafforzarsi e a trovare in sé le soluzioni alle problematiche, perché solo in questo modo si potrà arrivare a iniziative efficaci e durature e a far crescere la coesione».
Rete di sussidiarietà è un progetto della Fondazione CR di Loreto finalizzato a costruire una rete di collaborazione tra i soggetti pubblici e privati non profit che, a vario titolo, si occupano delle persone fragili che vivono all’interno del territorio del Comune di Loreto, unendo strategia e forze. Favorire la collaborazione permette di diminuire la conflittualità, aumentare la capacità di risposta, ottimizzare gli interventi e migliorare la qualità degli stessi. Tra le iniziative sostenuto quella della Mensa Lauretana della Carità Onlus che sostiene le famiglie in stato di necessità: distribuzione pasti caldi in catering e di vestiario e attivazione di un Centro di Ascolto.
Sostegno per gli enti non profit | Fondazione Tercas
«Nel tempo abbiamo rilevato che una delle più grandi difficoltà nei percorsi di sviluppo di comunità è rappresentata dal superamento dell’individualismo da parte delle singole realtà – afferma il presidente di Fondazione Tercas, Vincenzo Piero Di Felice –. Svolgendo una funzione di facilitatore nel dialogo e nell’assunzione di decisioni, la Fondazione ha favorito i rapporti tra enti pubblici e privati, agevolando la creazione di uno “spazio” in cui è possibile concepire azioni strategiche e di lungo periodo».
Il Progetto Cre.S.Co. (Credito per lo Sviluppo delle Comunità) nasce da una collaborazione di Fondazione Tercas con Banca Prossima. È finalizzato ad agevolare l’accesso al credito agli enti non profit del territorio ai quali, grazie ad un fondo di garanzia costituito dalla Fondazione, è stata offerta l’opportunità di accedere a finanziamenti della banca alle migliori condizioni di mercato. Tra i progetti sostenuti, quello di UNMIL (Unione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro), Mare-Monti 2020, finalizzato allo svolgimento di attività di riabilitazione, per favorire l’inclusione di minori, disabili e anziani non autosufficienti, promuovendo parallelamente il turismo sociale.
Tor Bella Monaca: arte, cultura e formazione fanno la differenza | Fondazione Roma
«Riteniamo oramai superato considerare come elemento costitutivo della comunità un gruppo di persone legate da determinati rapporti o vincoli – dichiara il presidente di Fondazione Roma, Franco Parasassi –. La comunità, piuttosto, andrebbe considerata, soprattutto per le Fondazioni di origine bancaria, come un insieme di bisogni, anche non strettamente collegati tra di loro. Con il concetto di “Comunità del bisogno” il pluralismo è assicurato poiché gli interventi non sono riservati a una o più comunità, ma a chi si trova in stato di necessità».
Il progetto Tor Bella Monaca, fortemente voluto dalla Fondazione Roma, è in partenza nell’omonimo quartiere periferico della capitale. Si tratta di un vasto programma di iniziative artistiche e culturali (musica e danza) e di formazione rivolte ai giovani del quartiere, che coinvolgeranno anche personaggi noti ai ragazzi, chiamati a portare la testimonianza dei loro percorsi di vita. Contemporaneamente è in corso di elaborazione un “Indice di disagio sociale” che prenderà in considerazione parametri come dispersione scolastica, livello medio di giudizio scolastico, iscrizioni universitarie, disoccupazione, acquisto libri, reati commessi da giovani, giovani in riformatori, casi di intolleranza anche razziale. L’obiettivo è utilizzare questo indice nel corso del progetto per monitorarne le variazioni, anche confrontandolo con contesti analoghi non toccati dall’iniziativa.
Fermo Tech per l’innovazione e il trasferimento tecnologico | Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo
«La Fondazione promuove la comunità tramite il sostegno, la co-progettazione o la realizzazione diretta di iniziative volte al miglioramento del benessere e della crescita economica e socio-culturale del territorio di riferimento»– dichiara il presidente di Fondazione Carifermo, Giorgio Girotti Pucci.
La Fondazione Casa di Risparmio di Fermo, sensibile al tema della transizione digitale, ha attivato un progetto proprio, in collaborazione con Carifermo S.p.A., per l’allestimento del laboratorio per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico “Fermo Tech” presso l’ex mercato coperto cittadino. Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare una piattaforma collaborativa tra mondo accademico e l’industria.
Centro Francesca per l’autonomia delle persone con autismo | Fondazione CR di Pesaro
«È nella natura, e quindi nella giustificazione storica ed etica, delle Fondazioni prendersi cura dei bisogni – sociali, culturali, formativi – del territorio, a cui gli altri attori, pubblici e privati, non riescono a prestare adeguata attenzione e fattivo soccorso – afferma il presidente di Fondazione CR Pesaro, Marco Cangiotti –. Attraverso una attenta capacità di ascolto e di valutazione delle plurime istanze dal territorio, la Fondazione sostiene infatti gli attori nell’elaborare e realizzare progetti per rispondere a quei bisogni. Inoltre, la Fondazione opera perché cresca negli operatori del territorio una forte cultura del fundraising, che li renda capaci di associare al contributo erogato dalla Fondazione ulteriori risorse, con un beneficio certo economico ma, anche e soprattutto, di crescita della responsabilità sociale di tutti gli appartenenti alla comunità territoriale verso la loro “casa comune”».
Da quasi 35 anni, ad Urbania (Pu), è attivo il Centro socio-educativo “Francesca”, che gestisce numerosi servizi in favore di soggetti con disabilità. Sostenuto dalla Fondazione CR di Pesaro, il Centro si rivolge agli abitanti dell’intera Unione Montana Alta Valle del Metauro. Nel centro è attivo un “Servizio autismo”, nato per rispondere ai bisogni di bambini e adolescenti con autismo: il servizio è costituito da una equipe educativa formata da figure professionali specializzate e si pone come obiettivo di abilitare bambini e ragazzi all’utilizzo di funzioni e abilità assenti sin dalla nascita. Inizialmente ospitato in alcuni locali della Scuola materna di Urbania, in relazione a un aumento delle richieste di inserimento, il Servizio ha avuto la necessità di trasferirsi in uno spazio più ampio. Per questo è stata costruita una nuova porzione di immobile di circa 150 mq, in un terreno adiacente ai locali che attualmente ospitano il servizio, terreno di proprietà del Comune di Urbania che ne ha concesso la disponibilità. Si tratta di un edificio di un unico piano privo di barriere architettoniche, sia internamente che esternamente. Oltre agli utenti provenienti dalla Comunità Montana, potranno accedere anche quelli dei comuni limitrofi, essendo il Servizio l’unico presente nelle aree interne. Il centro, interagendo con le scuole e i servizi specialistici del territorio, incrementa l’offerta del servizio sia in termini quantitativi che qualitativi.
Benvenido: la forza della comunità educante | Fondazione Cariparo
«La comunità è composta da insiemi di persone con i quali la Fondazione dialoga per comprendere le necessità attuali e prospettiche del territorio, attivare azioni e collaborazioni virtuose basate su obiettivi, azioni e scopi comuni, in grado di migliorare le condizioni di vita e dare impulso alle relazioni e alla produzione di valore sociale ed economico nel territorio – afferma il presidente di Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro –. Per questo la Fondazione svolge un ruolo di empowerment della comunità, stimolando la collaborazione di persone e risorse per far emergere idee, azioni, visioni e collaborazioni capaci di innescare sinergie e dinamiche tese al miglioramento del futuro del territorio e delle persone che lo vivono. Comunità e Fondazione devono quindi costruire e crescere insieme in un continuo processo di ri-conoscimento capace di alimentare la fiducia e costruire visioni di un futuro di qualità per tutta la comunità».
Il progetto Benvenido, sostenuto dalla Fondazione Cariparo in collaborazione con l’impresa Sociale Con i Bambini, sta generando sviluppo di comunità intorno a 20 scuole dell’infanzia con nido integrato presenti in 17 comuni del territorio di Padova e di Rovigo. Il progetto, oltre ad aver favorito l’accesso al nido per 150 bambini di famiglie che non avrebbero probabilmente mandato i figli al nido, ha stimolato l’apertura degli asili alle comunità territoriali e attuato una serie di azioni di sensibilizzazione verso la comunità sul tema dell’infanzia e sull’importanza di offrire opportunità educative di qualità per tutti i bambini. Le comunità sono state coinvolte concretamente in azioni di marketing territoriale, che hanno attivato in forma volontaria anche numerosi esercizi commerciali che si son fatti promotori del progetto, e in eventi promossi dagli asili stessi e da volontari (compresi genitori, nonni e vari tipi di sostenitori), che hanno avviato raccolte fondi e attività di diffusione della conoscenza dell’importanza della nurturing care, specialmente nei primi mille giorni di vita dei bambini. Le raccolte fondi sono state finalizzate a dare la possibilità di accesso al nido soprattutto a bambini provenienti da famiglie vulnerabili, che a causa di barriere economiche e culturali avrebbero meno opportunità di accedere ai servizi.
Abitare Utopie di Teatro dei Venti | Fondazione di Modena
«La comunità, vista come un ecosistema complesso di relazioni economiche, sociali, culturali e identitarie, è al centro della missione di Fondazione di Modena: una comunità forte, coesa e resiliente è la base per affrontare le sfide contemporanee – dichiara il presidente di Fondazione di Modena, Matteo Tiezzi –. In questo senso, la promozione della comunità non è solo un fine, ma un mezzo per raggiungere un benessere sostenibile e condiviso. Lavoriamo dunque per mettere a pieno valore il pluralismo, la diversità delle voci, delle esperienze e delle competenze presenti sul territorio. Inoltre, in un mondo sempre più interconnesso, la comunità non è più confinata a un luogo geografico specifico, ma si estende attraverso legami economici, culturali e sociali che collegano diversi territori e popolazioni. Per questo siamo attivi, ad esempio, per la sostenibilità ambientale e la cooperazione internazionale, riconoscendo che il benessere della comunità locale è strettamente legato a quello di altre comunità nel mondo o nel nostro territorio nazionale».
Il teatro crea comunità. Ne sono convinti al Teatro dei Venti di Modena, che dal 2020, con il sostegno della Fondazione di Modena, portano avanti il progetto Abitare Utopie: una vasta iniziativa teatrale che coinvolge una scuola primaria, un carcere e una residenza per anziani. In tutti questi luoghi si vengono realizzati lavori di drammaturgia con il pubblico, che diventa quindi coprotagonista. Le attività sono state condotte coinvolgendo diverse fragilità sociali, perché l’esperienza teatrale non solo è uno spazio dove sentirsi curati, ma anche di cui prendersi cura, un’esperienza che riveste le persone della dignità che deriva dal creare arte e bellezza. All’interno del quartiere San Giovanni Bosco, il Teatro dei Venti ha lavorato con i bambini della scuola primaria, un contesto educativo oltre che di apprendimento, in cui i bambini vivono le prime forme strutturate e integrate di socializzazione. A questo si affianca un laboratorio con persone migranti, che ha dato vita a un luogo dove promuovere la conoscenza della lingua e della cultura italiana e sviluppare capacità di socializzazione e di competenze trasversali. L’iniziativa è entrata anche nella locale Casa Residenza Anziani, dove ha trasformato e “umanizzato” il luogo di cura e le attività del laboratorio hanno aumentato il benessere psicologico e la salute mentale e fisica degli anziani. Infine è entrata in carcere, facendo teatro relazionandosi ai detenuti, non come tali ma come attori permette a chi partecipa al laboratorio di vivere un’occasione di libertà e di dignità.